da repubblica.it Scienza
Se non siete bravi a fare i calcoli non contagiate i vostri figli: l’ansia per i numeri si trasmette. Meglio lasciarli da soli alle prese con tabelline e problemi. Un gruppo di ricercatori americani ha studiato i danni che fanno mamma e papà con la fobia per questa materia che in Italia non è sempre fra le favorite – di SILVIA BENCIVELLI
Sono ansie dei padri che ricadono sui figli. Ansie che si trasmettono con le discussioni serali al desco familiare, ma anche quando i bambini frignano sui compiti delle vacanze scalpitando per andare al mare. Sono vecchie antipatie di vecchi studenti, che i figli assorbono tra sospiri, rimproveri, frasi di rassegnazione e di condanna, e poi diventano voti bassi in pagella, pianti e sofferenze. Tutti in nome della matematica. È la cosiddetta matofobia: una malattia psicologica a trasmissione complessa di cui un gruppo di psicologi americani ha confermato la contagiosità per via familiare. Con una ricerca dal titolo “Intergenerational Effects of Parents’Math Anxiety on Children’s Math Achievement and Anxiety” (cioè “Effetti intergenerazionali dell’ansia per la matematica dei genitori sull’ansia per la matematica e i risultati i+n matematica dei figli”) hanno mostrato che, certe volte, sedersi al tavolo a fare i compiti coi bambini fa più male che bene. Soprattutto se non si riescono a nascondere le proprie antiche paure verso numeri ed equazioni.
I ricercatori americani hanno preso 438 scolari di 29 scuole di tre stati americani e hanno misurato le loro abilità matematiche e il loro stato di ansia all’inizio e alla fine dell’anno scolastico.
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